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sabato 31 ottobre 2015

“Io, poeta maledetto.”

“Sono le 03:04.
Sono le 03:04 e si dice che la notte appartenga a chi ama follemente. 
Si dice che la notte sia una signora con un vestito di velluto che le ondeggia sui nivei piedi. 
Sono le 03:04 e fa freddo. 
Meno tanti gradi in questo mondo. 
Sono le 03:04 e non ci sei. 
Non ci sei più, da un po'. 
Non ricordo quanto. Tenevo il conto dei giorni quando ci mancavamo. 
Però da tanto. 
A me sembra tanto. 
'Che corre tutto troppo velocemente: la vita, le persone. Io no.
Ho smesso.
Ho smesso di correre da quando tu hai deciso di fermarti lì, in quelle braccia là, che non sono le mie. 
Ho smesso di correre da quando l'ultima sigaretta serve per prendere aria. 
Ho smesso di correre da quando guardo il cielo e somiglia sempre a te quando arrossisci. 
Smentivi ogni regola: le ragazze ancora lo sanno fare. 
'Che ti bastava uno sguardo per colorarti di rosa. 
Ho smesso di correre in libreria, per comprarti l'ultimo libro di un qualche poeta dannato per amore.
Ora li capisco. 
Mi sento come loro, dannato e perso. 
Io che li ho sempre denigrati.
Io sono diventato uno di loro. 
Ho smesso di correre dietro ai treni, da quando non ci sei più tu da inseguire affacciata ad un finestrino, mai lo stesso.
Un po' come te. 
Ho smesso di correre per le piogge d'agosto. 
Quelle a cui tu andavi incontro a braccia aperte e un sorriso bambino. 
Ho smesso di correre nei prati in fiore.
Tanto non avrebbe senso coglierne uno. 
Ho smesso di correre. 
Ho smesso e basta, come te.
Ho smesso quando tu hai detto: "è finita". 
Ho smesso anche di crederci, che fosse mai iniziata. 
Ho semplicemente smesso di sperare che tu possa tornare per dirmi: "Il caffè senza zucchero non è più dolce da quando non mi baci più." 
Ho smesso anche di cercarti, ho guardato in tutti gli angoli. 
Ho smesso di sentire le stesse canzoni, ho smesso di sentirci. 
Ho smesso. 
Hai smesso. 
E sono le 03:17, tu continui a non esserci.”


-MH.

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