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mercoledì 21 ottobre 2015

Antica guerra o società moderna?



“..Si affacciò alla finestra e si perse nel tramonto. Le nuvole sembravano tagliare il cielo come soldati sul campo di battaglia. Opliti coraggiosi, comandanti codardi, e sovrani ancor meno interessati al destino dei loro eserciti. In lontananza due roccaforti e due montagne. Cavalli imbizzarriti calpestavano le ossa e le anime di coloro che erano già morti invano, mentre i più giovani vedeva cadere tra le prime file, giovani che non avrebbero più sentito il calore dell’abbraccio di una madre. Si battevano tra il clamore di frecce, spade e lance, tra grida di incitamento e urla di dolore straziante. Vedeva gli uomini lottare e mordersi come bestie, quando ormai le loro spade erano cadute tra il fango e il sangue, quando le ultime forze stavano venendo meno e si tirava avanti quella sciocca guerra sol per il desiderio di tornare a casa presto e vivi. E lì, più alta di tutte, una stella luminosa, forse un occhio di qualche dio che guardava in basso, monitorando ma non intervenendo nel destino di quegli umani che, sciocchi, si trucidavano a vicenda non consapevoli di essere uguali gli uni con gli altri, lottando per la sete di potere di infimi comandanti, che non si curavano di perdere uno o duemila di loro. Una battaglia senza fine che tagliava le nuvole come i pugnali tagliavano la carne, come le urla straziavano il cielo. E alla fine il vento e poi la pioggia, a portar via l’odore dei morti, a purificare la terra dal sangue, dal vomito di coloro che avevano alzato la testa sulla realtà di ciò che stava accadendo, e che non avevano potuto far altro, appena visto gorgogliare il primo fiotto di sangue dal primo uomo da loro ucciso, che girarsi in un angolo a vomitare acido e disperazione, ma anche rassegnazione per un mono che andava avanti per il volere di uomini assetati di sangue e gloria, ma che avevano incubi la notte colmi dei volti e dei lamenti di tutte le donne e i bambini che avevano massacrato tra le fiamme dei villaggi invasi. Un mondo che non avrebbe mai trovato pace, fino a che le spade non avrebbero cessato di tagliare teste. Un mondo che aveva bisogno di essere purificato dal male, e che non trovava nei suoi abitanti la forza di ribellarsi ai capi che guidavano gli uomini come burattini assassini sulla scena di un macabro teatro.”

                                                                    -R

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